Massimo Burzi
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Mi chiamo Massimo Burzi e ho 53 anni. Sono finalista con la canzone "Un giorno insieme a te" che verrà interpretata da Giorgia Montevecchi.
Vivo da sempre a Gaeta (LT) cittadina che si affaccia sull'omonimo golfo. Ho due figli (Angelo 27 e Claudio 24 anni) e una compagna di nome Paola i quali, insieme alla musica, sono la mia vita. Provengo da una famiglia (alla quale sono molto legato) fatta di musicisti, autori e cantanti e praticamente, sono nato e vissuto ascoltando canzoni di grandi artisti. Sono cresciuto come bassista suonando in vari locali negli anni'80, per poi smettere e passare alla chitarra. Dopo aver preso padronanza di quest’ultimo strumento, ho preferito scrivere canzoni invece che suonare nei vari locali come nel passato.
Da giovane ho sempre scritto per una rassegna di canzoni per bambini che si svolgeva nella mia cittadina ma, la mia prima vera canzone, la scrissi nel '97: si intitolava "La moneta". La dedicai a quell'anima gemella di un pensiero di Platone. Scritta in un periodo emotivamente non felice della mia vita.
La mia decisione di suonare la chitarra per scrivere canzoni è perché da sempre ho sentito questa attitudine. Attitudine che è andata sempre più invogliata da amici e addetti del settore che mi hanno incentivato complimentandosi e consigliandomi.
Amo tantissimi autori italiani e stranieri e dirne uno sarebbe per me offendere gli altri. Mi limito a dire che Fabio Concato (tra gli italiani) e i Beatles (tra gli stranieri) sono stati amori a prima "ascolto" e, come si suol dire, "il primo amore non si scorda mai"!
Mi sono iscritto al Festival di Rimini per i motivi che elencherò qui:
- finalmente un Festival dove si da una certa importanza agli autori;
- dettagliato su ogni particolare il regolamento sul sito;
- su qualunque dubbio prima dell'iscrizione ho avuto risposte celeri e chiare; - organizzazione seria e professionale;
- orchestra, direttori di orchestra, arrangiatori, teatro bellissimo, giuria di spessore eccetera;
- umiltà, gentilezza, disponibilità e lo spirito di far sentire tutti "amici".
categoria Autori
Mi chiamo Giulia Toschi, ho 18 anni e vivo a Faenza. Sono finalista della categoria "Interpreti" con la canzone "Le mie piccole cose" scritta da Silvia Palazzini.
Studio canto da 8 anni con il maestro Gabriele Bertozzi e parallelamente studio pianoforte jazz presso la scuola di musica Sarti con i maestri Massimiliano Rocchetta e Michele Francesconi.
Pratico inoltre Taekwondo a livello agonistico con il grado di cintura nera.
Ho capito che cantare era qualcosa di più di una semplice passione quando mi sono resa conto che il luogo dove riuscivo meglio ad esprimermi era il palco. L’emozione che mi regala la musica è talmente forte che non posso tenerla solo per me, ho capito che trasmetterla ad altre persone è il miglior modo per mantenerla sempre viva. Emozionarsi per emozionare e viceversa.
Adoro ascoltare molti generi diversi cercando di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo, ma le mie playlist preferite e che amo poi anche cantare spaziano dagli standard Jazz interpretati dalle voci di Ella Fitzgerald e Billie Holiday passando ai grandi classici della musica italiana come Mina, Battisti, Mia Martini, fino ai cantanti di ultima generazione come Laura Pausini, Elisa e Masini e Ultimo.
Fin da piccolissima sono sempre stata affascinata dal video di Laura Pausini che vinceva Sanremo Giovani. Credo che vedere e rivedere quel momento in cui una semplice ed emozionatissima diciottenne - la mia età attuale – dava avvio ad una serie di soddisfazioni di vita e musicali irripetibili, abbia costruito il mio desiderio di raggiungere dei traguardi attraverso il canto e la musica.
Ho deciso di partecipare a questo Festival perché fra i tanti concorsi di nazionali a cui ho partecipato, il Festival di Rimini ha una formula assolutamente innovativa : essere giudicati come cantanti, interpretando in maniera personale un brano inedito è una sfida ed un’opportunità unica. Se aggiungiamo poi l’accompagnamento dal vivo da elementi dell’Orchestra di Rimini Classica oltre ad esibirsi in un teatro cosi’ prestigioso, diventa una esperienza unica."
Giulia Toschi
categoria Interpreti
Luca Cremonini
categoria Autori
"Sono Luca Cremonini, ho 50 anni (anche se non so come sia potuto succedere...era ieri che ne avevo 30). Sono Finalista al Festival di Rimini con la canzone "Parliamo ancora" che verrà interpretata da Rachele Romani.
Sono di Bologna, e da molti anni vivo in un paese di provincia, Sant'Agata Bolognese. Sono sposato, ho 2 figli, sono anche Assistente Sociale, suono la chitarra da quando avevo 14 anni, adoro il jazz, la musica acustica, la canzone d'autore. H un grande interesse per la composizione e l'arrangiamento. Al momento ho 2 progetti musicali in corso, entrambi in trio, con i quali ho una certa attività live. Devo dire che negli ultimi anni mi sto dedicando alla musica con un rinnovato entusiasmo, e con una certa soddisfazione.
La voglia di scrivere canzoni è arrivata molto presto: conoscevo solo pochi accordi che già tentavo ingenuamente di scrivere qualcosa di mio. Una delle prime canzoni che ricordo di aver scritto nasceva da un testo poetico che avevo composto per uno spettacolo teatrale, ai tempi della scuola superiore, e che pochi mesi dopo avevo musicato. Il testo era particolarmente idealista, parlava di fratellanza e di amore universale, tema che avevo però alleggerito con un andamento molto ritmato ed un titolo che ricordava lo scat jazzistico: Sciabidudà.
Scrivere belle canzoni è difficile. Negli anni ho fatto un mio percorso esplorando diversi stili e modalità di scrittura. Mi sento più musicista che paroliere, ed è infatti il testo quello che spesso mi richiede più impegno, tempo, aggiustamenti, salvo eccezioni in cui un testo può anche uscire di getto. Dal punto di vista musicale cerco di curare particolarmente la qualità melodica, in modo che la melodia possa avere un proprio valore in sé, anche isolata dal testo. Ammiro le canzoni dei grandi compositori americani dello scorso secolo: Cole Porter, Henry Mancini, George Gershwin
Tra gli autori italiani che stimo di più ci sono tanti cantautori. Uno su tutti Ivano Fossati, ma anche Fabio Concato, Mario Venuti, Carmen Consoli, e altri
Ho deciso di partecipare al Festival di Rimini perché è un raro esempio di Festival che dà spazi agli autori, il bando e l'organizzazione mi sono sembrati molto seri e, non ultimo, non pone limiti di età alla creatività e all'estro."
Mi chiamo Elisa Del Prete, in arte Elisze, ho 16 anni e vengo da Pesaro. Il brano che eseguirò in Finale si intitola “Non finirà così” ed è stato scritto da Davide Crateri.
Ho capito presto che il canto era per me più di una semplice passione. Già da piccola desideravo diventare una cantante professionista.
La mia cantante preferita è Christina Aguilera, mi piace il genere che canta e soprattutto il timbro della sua voce nera e graffiata. Per quello che mi riguarda, canto solitamente canzoni appartenenti al passato, quelle che hanno fatto la storia della musica italiana, anche se adoro i brani soul e blues americani: mi fanno impazzire!
Un evento in particolare che mi ha spinta a desiderare di diventare una cantante professionista è stato quando durante il provino di Ti Lascio Una Canzone (RaiUno) mi è stato detto che ero stata presa per la trasmissione. Da lì ho capito che un sogno si era realizzato, e che magari ne potrei realizzare altri.
Ho deciso di partecipare al Festival di Rimini principalmente per il fatto dell'orchestra che accompagna dal vivo e anche per il fatto di poter cantare un inedito scritto dagli autori in gara.
Elisa Del Prete
categoria Interpreti
Giovanni Carradori
categoria Autori
Mi chiamo Giovanni Carradori, ho 51 anni, sono nato a Cesena ma ho sempre vissuto, e tuttora vivo con mia moglie e i miei figli, a Pesaro. Partecipo alla finale del Festival di Rimini nella sezione Autori con la mia canzone "E intanto mi dimentico di te" che verrà interpretata da Luca Michelsanti. Benchè mi occupi di altro, nella mia vita la musica ha sempre svolto un ruolo da protagonista, sia come pura passione (credo di potermi definire melomane), sia, per un breve periodo, in via professionale, attraverso un po’ di piano bar ed un paio di collaborazioni discografiche come cantante. Canto da quarant’anni e suono da più di trenta, ho iniziato con il basso elettrico e poi, più tardi, dopo poche lezioni, ho proseguito con il pianoforte; fondamentalmente sono un autodidatta. Ho partecipato ad un paio di festival per voci nuove, di cui uno vinto, ad un corso di canto jazz con Susanna Stivali e ad uno di canto gospel con Reverend Lee Brown, ma non mi sono mai voluto lanciare come cantante. Solo circa cinque anni fa mi sono davvero avvicinato all’idea di scrivere e comporre inediti.
Se escludo i primi approcci, avvenuti soprattutto musicando poesie inglesi, considero la mia prima vera canzone in italiano proprio quella che è stata selezionata per la finale di questo Festival, che ho scritto circa due anni fa: si intitola “E intanto mi dimentico di te”. In quel periodo frequentavo un corso di Song Writing, e ciò ha rappresentato sicuramente una spinta all’impegno creativo, infatti la canzone è frutto non solo di ispirazione ma anche di un certo lavoro “artigianale” alla scrittura, con un certo lavoro di ricerca e limatura sulla struttura e sul testo. Poi la fortuna è stata che in quel momento mi sentivo in sintonia con il mio mondo interiore, con sentimenti e riflessioni intime, che ho voluto poi descrivere nella canzone.
La sensazione di aver raggiunto una certa consapevolezza e sincerità artistica nelle cose che facevo ho iniziato a percepirla, seppur con tante incertezze, proprio quando ho cominciato a scrivere testi in italiano. Ma l’ho capito del tutto solo quando chi ha ascoltato le mie registrazioni, ovvero amici, famigliari e soprattutto musicisti e professionisti del mondo della musica hanno espresso un gradimento e mi hanno incoraggiato a continuare.
Tra i miei autori preferiti, non riesco a fare un solo nome, la lista sarebbe molto lunga, e finirei col nominare alcuni cantautori storici italiani e grandi artisti internazionali come ad esempio Stevie Wonder, Paul McCartney, David Sylvian, Thom Yorke, solo per citarne alcuni, e soprattutto Gino Vannelli, mio primo vero idolo, di cui scoprii tardivamente i primi vinili degli anni settanta; ricordo che passai giorni e giorni a tirare giù a orecchio quegli accordi di piano così complessi e raffinati e a cantarci sopra. Quindi gli autori che prediligo sono quelli che scrivono sia i testi che la musica e che cantano ciò che producono, anche se sono consapevole del fatto che ci siano grandi parolieri e grandi compositori: la coppia Battisti-Mogol per esempio credo che rappresenti il top nella musica italiana da questo punto vista. Nomi italiani che stimo sono in particolare Ivano Fossati e Niccolò Fabi, ma trovo artisti molto interessanti anche nelle nuove generazioni di cantautori. Aldilà della stima, se dovessi invece indicare chi più mi ha influenzato, citerei i grandi autori classici degli standards americani.
Ho deciso di partecipare al Festival di Rimini, innanzitutto per la possibilità di farmi ascoltare e conoscere come autore da una giuria competente e da un'etichetta discografica, e quindi da chi potrebbe un giorno interessarsi alle mie canzoni, soprattutto in un contesto come questo dove finalmente si vuole dare il giusto risalto anche a chi le canzoni le scrive. E poi la presenza di Rimini Classica, peraltro in un contesto teatrale così affascinante, non può che entusiasmarmi: l’opportunità di avere una propria canzone arrangiata e suonata da una vera orchestra è davvero un sogno che si avvera. Lo è sempre stato da cantante, ora, il fatto che si avveri da autore, devo dire che è ancora.
Alessia Gismondi
Mi chiamo Alessia Gismondi, ho 19 anni ed abito a Treia (MC), un comune dell’entroterra marchigiano definito uno dei Borghi medievali più belli delle Marche. Alla Finale del Festival di Rimini interpreto una canzone intitolata “Jolly Roger” scritta di Nicholas Belli.
Vivo con la mia famiglia composta da mio padre Ivo, mia madre Barbara e mio fratello minore Davide con la quale ho un legame fortissimo.
Frequento il I anno della facoltà di Scienze della Comunicazione d’impresa a Macerata.
Il legame con la musica si è instaurato sin dalla più tenera età, a circa 4 anni, ma il canto per molto tempo è stato solo un divertimento coltivato all’interno delle mura domestiche.
Cantare è la mia passione principale e da poco ho cominciato a suonare anche il pianoforte e a scrivere testi di canzoni.
Nel 2011, all’età di 12 anni, i miei genitori mi hanno iscritto per la prima volta ad un concorso canoro organizzato nel mio paese, il TreiAcademy, durante il quale mi sono esibita per la prima volta in pubblico all’interno di un teatro, provando emozioni indescrivibili e, con sorpresa ed immensa gioia, mi sono classificata prima.
Dopo questa mia prima incredibile esperienza ho capito che cantare per me è molto più di una semplice passione e il mio sogno più grande sarebbe stato diventare una cantante professionista.
Per migliorare e perfezionarmi ho intrapreso un percorso di studio di canto moderno inizialmente presso un maestro di canto privato, Alessandro Pucci, il quale mi ha aiutato con preziosi consigli e continua ancora ad appoggiarmi nel mio percorso.
Spiegare cosa rappresenti la musica per me non è semplice: nella vita di tutti i giorni sono timida, riservata e insicura ma nel momento in cui inizio a cantare su un palco siamo io e “lei” e improvvisamente le mie fragilità ed incertezze svaniscono e riesco ad esprimere chi sono realmente.
Adoro sperimentare diversi generi musicali cercando di cogliere le diverse sfumature da ognuno di essi in modo tale da arricchire il mio “bagaglio” musicale, per tale motivo ascolto sia musica italiana che straniera.
I cantanti stranieri che amo in particolar modo ascoltare sono i leggendari Queen, che ammiro per il loro carisma ma anche I Police, Aretha Franklin e Ed Sheeran.
Il genere che più mi rappresenta è il pop-melodico per cui amo cantare canzoni di artisti italiani come Luigi Tenco, Lucio Dalla, Mina, Giorgia, Elisa e di altri cantanti emergenti come Ultimo.
La mia decisione di partecipare al Festival di Rimini è nata dal fatto che si è rivelata sin da subito una manifestazione non solo ben organizzata ma soprattutto originale: permettere ad un interprete di cantare dal vivo una canzone inedita suonata da un’Orchestra di spessore è una cosa che ritengo stimolante, oltre che emozionante!
categoria Interpreti
Andrea Quadrelli
categoria Autori
"Mi chiamo Andrea Quadrelli, in arte Parsifal. Ho 48 anni e vivo a Trieste. Sono un ex giocatore di basket, ho una laurea in scienze religiose, lavoro alla Fincantieri e scrivo canzoni. Sono Finalista al Festival di Rimini con la mia canzone “Da casa mia al cielo” che verrà interpretata da Eleonora Zanotti.
Ho scritto la mia prima canzone nel 1990, mi sembra. Si intitolava “Vento”. L'ho scritta con un mio compagno di squadra col quale si condivideva la passione per la musica. Eravamo davanti al mare e decidemmo di provare a scrivere qualcosa per puro divertimento.
Mi piace scrivere, ma non so se è una vera e propria attitudine.
Fra gli autori e cantautori italiani mi piace molto Claudio Baglioni.
Il Festival di Rimini mi è stato suggerito da un'amica autrice. Mi è piaciuta la dinamica del concorso di suddividere gli autori dagli interpreti per poi accoppiarli."
Eva Capomagi
"Sono Eva Capomagi, e ho 23 anni. In finale al Festival di Rimini canterò la canzone "Come gli eroi" scritta da Raffaele Ciniero. Vivo a Polverigi, un piccolo paesino dell'entroterra marchigiano e frequento il quarto anno dell'università di Giurisprudenza.
All'età di 5 anni ho iniziato a frequentare la scuola di musica del mio paese, imparando a suonare il flauto traverso. Attualmente suono in due corpi bandistici. Ho studiato canto moderno all'accademia musicale di Ancona per circa 8 anni intervallando con approfondimenti e master con vocal coach.
Mio nonno mi ha insegnato ad amare questa arte fantastica, che è la musica. Mi portava a vedere le operette, i concerti e quando eravamo insieme cantavamo canzoni di ogni genere.
Come dico sempre, per me la musica è il sale della vita e colora ogni momento della mia giornata. Naturalmente mi piacerebbe poter vivere di musica perché per me cantare è molto più di una passione : emozionarmi e dare emozioni a chi ascolta è un privilegio di cui non posso più fare a meno.
Mi piace ascoltare diversi generi musicali: blues, soul, rock, pop, e diversi cantanti per cercare di cogliere le particolarità di ognuno di loro e creare poi una mia identità. Il genere che prediligo è il pop/rock: mi piacciono cantanti come Marco Masini, Fabrizio Moro, Noemi, Loredana Bertè, Alannah Myles, che con i loro testi importanti e le loro tonalità calde trasmettono forti emozioni.
Ho partecipato a tanti concorsi in giro per l'Italia più o meno simili. Il Festival di Rimini propone un format originale infatti l'idea di abbinare un brano di un autore, alla voce di un interprete è una combinazione molto stimolante, e poi cantare in un teatro così bello con un'orchestra prestigiosa creerà sicuramente un atmosfera magica e suggestiva."
categoria Interpreti
Mattia Guerra
categoria Autori
Mi chiamo Mattia Guerra, ho quasi 33 anni, vengo da Poggio Torriana e, salvo quando la musica e lo studio mi hanno chiamato altrove, ho sempre vissuto nel riminese. Partecipo al Festival di Rimini con la canzone "Amore Addio", che sarà interpretata da Fernanda Pollini.
Complice il mandolino di mio nonno Serino, indimenticabile musicista e poeta spontaneo, mi sono appassionato alla musica molto precocemente. L’incontro e la frequentazione assidua di insostituibili Maestri, il fascino dei loro insegnamenti e del loro esempio, la mia curiosità e gli anni di studio hanno fatto il resto. Dai quattordici anni in poi mi sono dedicato principalmente al repertorio classico del Pianoforte, più recentemente a quello della Musica da Camera, sempre in veste di pianista. Negli ultimi anni ho avvicinato anche lo studio del canto. Anche dopo aver completato gli studi universitari presso la Facoltà di Lettere di Bologna, ho sentito di dedicarmi a tempo pieno alla musica, in veste di interprete, arrangiatore, accompagnatore e insegnante.
Già da ragazzo, tra una Fuga di Bach e una Sonata di Beethoven, non disdegnavo escursioni nel terreno della musica leggera, affascinato specialmente dalle canzoni che hanno fatto la storia del Jazz e da alcune tra le pagine più intense della musica d’autore italiana: canzoni indimenticabili di Dalla, Guccini e De Gregori, solo per citare alcuni degli artisti che mi hanno maggiormente impressionato.
Intanto appunti di pensieri musicali e parole hanno cominciato ad accumularsi nei miei cassetti. Diverse pagine di musica strumentale hanno in più occasioni visto la luce, ma la prima canzone, per quanto sui generis, ad uscire letteralmente dal proverbiale cassetto è stata “Requiem”, un brano che ho avuto il piacere di ascoltare alcuni anni fa, interpretato dall'amica Lykke Anholm insieme all'Orchestra dell’Istituto musicale “Lettimi” di Rimini.
Quanto ai motivi per cui ho scelto di partecipare al Festival di Rimini… Forse sarò anacronistico, ma in tempi di uso (se non di abuso) di elettronica e di “meccanizzazione” a vari livelli del lavoro del musicista, mi trovo ancora in difficoltà a immaginare la musica senza la magia dell’incontro tra la gamma di colori e di volumi di un’orchestra e il pubblico dal vivo, senza il confronto e l’incontro con professionisti e colleghi preparati e competenti. Questi gli ingredienti principali del Festival promosso da Rimini Classica, di cui conosco personalmente la serietà e l’impegno nel promuovere iniziative musicali curate ed efficacemente calate nella vita culturale di Rimini: Quello che non avrei nemmeno lontanamente immaginato all'atto dell'iscrizione e ancora fatico a credere, è che avrei ascoltato eseguire un mio brano nel rinato Teatro “Galli”. E’ una gioia che, da riminese adottivo, fatico a descrivere e ha le tinte di un bel sogno.
Silvia Palazzini
Sono Silvia Palazzini, ho 23 anni e vengo da Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena). Frequento il corso di laurea magistrale in Marketing e Comunicazione per le Aziende all'Università di Urbino. Oltre ad essere una studentessa universitaria, studio canto, chitarra e pianoforte.
Sono l’unica concorrente del Festival ad essere entrata in finale in entrambe le categorie. Per questo canterò la canzone “Storia di Adele” scritta da Marco Giulio Magnani, mentre la mia canzone “Le mie piccole cose” verrà interpretata da Giulia Toschi.
Oggi vi parlo di me come interprete.
Ho capito che il canto era più di una passione durante le mie prime esibizioni davanti ad un pubblico. Quando salivo sul palco (e anche ora!) mi sentivo molto agitata prima dell'inizio della canzone che dovevo cantare, ma appena iniziavo ogni paura si cancellava e scorreva via tra le parole delle canzoni. Inoltre, capisci che cantare è veramente emozionante quando riesci a trasmettere quello che tu senti al pubblico, che si emoziona con te. In quei momenti capisci che cantare non è una semplice passione ma è molto di più.
Non ho dei cantanti preferiti, la prima cosa che ascolto in una canzone sono le parole, quindi la musica che ascolto può spaziare da un genere ad un altro, ma generalmente mi piace ascoltare la musica rock, specialmente le canzoni rock rivisitate in chiave acustica. Ascolto i Queen, Johnny Cash, Adele, Hozier, LP, Elisa, Malika Ayane...insomma un mix! La stessa cosa vale per le canzoni che canto, cerco testi che hanno messaggi veri da comunicare. La cantante di cui mi piace cantare canzoni è Adele, in cui mi ritrovo sia come stile sia come testi.
Un evento che per me è stato molto importante è stato un concorso a cui ho partecipato qualche anno fa, in cui ho cantato una canzone di Mia Martini a cui sono particolarmente affezionata. Dopo la mia esibizione una signora che non conoscevo è venuta a farmi i complimenti in lacrime, dicendomi che l'avevo fatta emozionare tantissimo e che per qualche attimo era come se le avessi fatto sentire la presenza di suo marito vicino. In quel momento ho pensato che l'essenza di 'essere un cantante' stava e sta proprio in questo. Ho capito che il mio ruolo di 'cantante' non è solo quello di salire su un palco e cantare una canzone, si tratta invece di raccontare, comunicare, emozionare.
Ho scelto di partecipare al Festival di Rimini perché da subito l'ho trovato un evento molto interessante e particolare. Questo concorso è uno stimolo a mettersi in gioco e ad andare oltre alla propria 'comfort zone' da interprete in cui ognuno sceglie i propri cavalli di battaglia. Si tratta di una manifestazione in cui sfidi te stesso anche per comprendere i tuoi limiti e i tuoi punti di forza. Inoltre questo festival ti dà la possibilità di provare l'esperienza di cantare accompagnato da una vera e propria orchestra.
categoria Interpreti
Marco Pier Giulio Magnani
categoria Autori
Mi chiamo Marco Pier Giulio Magnani ed ho un nome così lungo perché all'anagrafe si dimenticarono di apporre le virgole fra un nome e l'altro. Mi ha fatto sempre sorridere questo episodio.
Ho 47 anni il prossimo maggio e vivo a Verucchio, uno splendido paese sulle colline del riminese, famosa per essere la terra dei Villanoviani (8 secolo a.c.),ma anche la terra natia della famiglia Malatesta, tanto citata, quanto odiata dal sommo poeta Dante Alighieri (27 canto Inferno), e amata dal Signore SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA.
Sono Finalista nella sezione Autori con la canzone “Storia di Adele” che verrà interpretata da Silvia Palazzini.
Ricordo il primo incontro con la musica, avevo circa 5 anni e ascoltai per la prima volta l'Album(in vinile) "Rimmel" di Francesco de Gregori: rimasi incantato da quelle musiche che sprigionavano in me sensazioni ed emozioni, a cui non sapevo dare un nome. Credo di avere consumato quel disco!! Che fossero emozioni positive o negative non importava, io continuavo a ricercarle nelle canzoni e la musica era lo strumento attraverso cui le amplificavo giorno dopo giorno. Stavo inconsciamente preparando un terreno che avrei in futuro coltivato con maggiore passione.
La fortuna di questa fase della mia vita la devo ai miei fratelli, più grandi di me di 10 e 8 anni, Luca e Matteo, i quali riempivano il giradischi di cantautori italiani (Dalla, De Andrè, Fossati, Bertoli, Fortis ...),ma anche di cantautori/gruppi stranieri(Beatles, Pink Floyd, Genesis, Alan Parson Project....),che coloravano le mie giornate: infatti ogni attimo era buono per estraniarmi nella piccola stanza riposta in soffitta con le cuffie, con le quali mi rifugiavo da una realtà che spesso non mi soddisfaceva. Più crescevo e più mi accorgevo che la musica era già un antidoto speciale per la mia anima alquanto agitata, era la mia coperta di Linus, la mia isola felice.
Alla età di 19 anni mi sono diplomato al Liceo Classico "Giulio Cesare" di Rimini ed i miei genitori volevano ardentemente che i miei studi proseguissero fino alla laurea ed invece che feci?? Beh, capì, non senza tormenti, che la mia strada doveva essere una altra e cosi mi avvicinai al TEATRO che da passione amatoriale è poi diventata la mia professione: ora faccio l'attore da più di 20 anni. Con esperienze che spaziano, fino ad arrivare nel campo della pubblicità, anche a livello nazionale. Inoltre insegno nelle scuole di primo e secondo grado in qualità di Educatore teatrale e mi occupo di Teatro/disabilita'.
Ho una buonissima memoria e ricordo con precisione il primo testo/canzone che scrissi: era il 3 Gennaio del 2010.
Avevo conosciuto una ragazza rumena Cristina, che praticava il "mestiere più antico del mondo" ed ero entrato in confidenza al punto che lei mi rivelò di avere un figlio piccolo in Romania di cui sentiva la mancanza. Dopo avere salutato Cristina, andai a dormire, ma quella sera del 3 gennaio fui svegliato nel sonno da una innumerevole quantità di parole che con urgenza mi chiedevano di essere scritte su di un foglio: era nata la mia prima canzone "CANZONE PER NICHOLAS E CRISTINA", da quel giorno non ho più smesso di scrivere testi.
Ero e sono tuttora un fiume in piena quando sento di voler scrivere, ma ho sempre bisogno di una STORIA VERA: infatti il mio stile è di stampo narrativo/neorealistico. E le mie canzoni nascono velocemente ed assieme al testo nasce anche la melodia .
Forse vi chiederete che strumento io suoni, ma credo di stupirvi rivelando che non solo non suono alcun strumento (eccetto la voce chiaramente), ma che se mi mettete di fronte ad uno spartito, non riuscirei a riconoscere un solo accordo.
Ed ecco che ritorna prepotentemente il mio passato a dare una spiegazione a tutto questo: ho talmente tanto ascoltato e riascoltato musica ,testi, melodie fin da piccolissimo che sono entrati dentro di me al punto che riesco a strutturare una canzone corredata di tutto, come se avessi studiato musica da tempo. (Non è una spiegazione che nasce da me ,Ma da studiosi che studiano il comportamento della psiche).
Ho deciso di partecipare al Festival di Rimini ,incuriosito dall'intreccio delle due sezioni autori/cantanti che hanno viaggiato in parallelo dapprima per poi toccarsi in una fase finale: come sarebbe una mia canzone cantata da un/a cantante che non sia io?? Come risulterebbe? E che emozioni mi provocherebbe? Sono queste le domande a cui volevo dare una risposta. In più suonata da una orchestra (tutta per la mia canzone: che gioia, che inverosimile esperienza: un teatro dell'assurdo per me ).
Sono certo che il 30 marzo al Teatro Galli in mezzo al pubblico mi sentirò come un bimbo che per la prima volta viene portato alle giostre: avrò la sua stessa emozione, il suo stesso batticuore, i miei occhi luccicheranno come i suoi e proverò un profondo senso di gratitudine, che già adesso, non lo nego, provo al solo pensiero. "
Luca Michelsanti
"Mi chiamo Luca Michelsanti, ho 29 anni e vengo da un piccolo paesino in provincia di Perugia che si chiama
Gualdo Cattaneo. In Finale canterò la canzone "E intanto mi dimentico di te", scritta da Giovanni Carradori. Io sono profondamente innamorato del mio paese perché, secondo me, è una piccola perla al centro dell' Umbria ed è circondato da una natura davvero incontaminata che dà origine a paesaggi a dir poco unici.
Io non sono solo un cantante, ma anche un flautista, infatti mi sono laureato in flauto presso il conservatorio "Francesco Morlacchi" di Perugia con il massimo dei voti all'età di 24 anni; inoltre suono anche molto bene il pianoforte.
La mia musica è a cavallo di due generi che sono rispettivamente il jazz e il pop ed ho studiato e ancora studio con maestri del calibro di Luca Pitteri e Amedeo Tommasi.
Faccio serate e concerti dall'età di 11 anni ed ho iniziato a studiare musica a 4. Per questo io posso affermare a buon diritto che la musica è la mia vita e il palco, la mia casa.
Ho iniziato a vedere la musica e, in particolare, il canto come una professione praticamente da sempre.
Per cui ho capito da quasi subito che non era una semplice passione, bensì una vera e propria ragione di vita.
In casa, da parte di mia madre, erano tutti cantanti e musicisti, per cui, posso affermare senza alcuna esitazione, che in mezzo alla musica ci sono nato ed ho capito immediatamente che sarei stato destinato a percorrere questa meravigliosa strada.
Difficile dire quali cantanti amo ascoltare e quali cantare. Io, per mia natura, amo ascoltare e cantare la buona musica. Che sia classica, jazz, pop, rock, o altro, poco mi importa, l'essenziale è che riesca sempre a farmi vivere un viaggio bellissimo nel bel mezzo di un sogno. Io penso che solo la musica riesca a donarci simili esperienze.
Da ciò si può evincere che i miei ascolti non vertono soltanto alla musica vocale ma a tutta la musica. Per me infatti la musica è una e non mi piace dividerla in "vocale e strumentale" oppure in "cantanti e musicisti". Direi anche e non ultimo che noi cantanti siamo veri e propri musicisti a tutti gli effetti dato che suoniamo lo strumento più bello del mondo, almeno per noi, che è la voce.
Quando canto, comunque, mi ispiro molto a due grandissimi artisti come Michael Bublé e Sergio Cammariere.
Vorrei raccontare l'aneddoto che più di ogni altro mi ha spinto a desiderare di diventare un cantante professionista.
Avevo 6 anni ed ero innamorato perso di una famosa band romagnola che ancora oggi esiste con nome leggermente variato ma, soprattutto del suo front man. Si tratta dell'orchestra "Genio & Pierrots".
Genio, con cui tutt'ora mantengo una buonissima amicizia, è un personaggio molto carismatico e con una timbrica vocale davvero interessante; per cui ne ero profondamente rapito.
Lui, nel momento dei famigerati e tanto attesi "balli di gruppo" era solito chiamare a ballare sul palco tutti i bambini presenti e una volta chiamò anche me. Da quella sera, decisi che avrei seguito le sue orme e che non sarei più sceso da quel palco.
Il motivo principale che mi ha spinto a partecipare al Festival di Rimini è quello di far conoscere la mia voce e il mio modo di cantare, confrontandomi con altri ragazzi che hanno il mio stesso sogno nel cassetto: quello di cantare e donare a tante persone un piccolo-grande momento di gioia e di emozione attraverso il dono più bello che Dio ci ha fatto che è la voce.
Inoltre, mi ha spinto la voglia di sottoporre il frutto del mio incessante lavoro quotidiano all'attenta analisi di una giuria di altissima qualità.
Alla fine mi sono informato e credo proprio di essere riuscito a trovare il posto e la situazione più giusti ai miei scopi."
categoria Interpreti
Davide Crateri
categoria Autori
"Sono Davide Crateri in arte Davecrax cantautore di Peschiera Borromeo, 41 anni e padre di Diego che ne ha 14, suono basso e chitarra e interpreto molte delle mie canzoni ma non tutte, tra cui appunto "Non finirà così" che verrà cantata da Elisa del Prete, e che nacque proprio qui a Rimini nel 1999 una notte in spiaggia. Mi sono da un po’ ributtato nella mischia come artista, sono reduce dalle semifinali del Premio Ciampi e del Premio Pigro, quindi concorsi e poi serate nei locali in acustico e con band, anche solo per divertirsi.
La prima canzone l'ho scritta nel 1991 a 14 anni, quando ancora non sapevo assolutamente suonare, ma già denotava la mia simpatia per gli accordi semidiminuiti e le quinte bemolli.. Si chiamava "Ombre" e nel 2000 ne feci una versione dance carina.
Ho capito che scrivere era un'attitudine quando mi ritrovai per anni (da giovanello perlopiù) a farlo quasi quotidianamente, e avendo gusti piuttosto variegati veniva fuori un po’ di tutto; la trasversalità è a mio avviso una parola d'ordine. Ho di certo poi preso consapevolezza della necessità che alcuni hanno di incanalare tramite il veicolo musica le proprie emozioni e la vena creativa, e sono di certo goloso di musa.
Abbiamo una grande lingua da plasmare sulle nostre melodie, penso che alcuni album italiani non abbiano nulla da invidiare alle grandi produzioni internazionali e prediligo l'italiano anche perché mi consente di dare più profondità ai contenuti, è di certo più musicabile di quanto si pensi. Ultimamente sono molto su Battiato, la cui produzione rispecchia molto quella trasversalità che dicevo, mi hanno di certo influenzato New Trolls, Matia Bazar e Ivan Graziani, mi piacciono poi De Andrè, Ciampi, Baustelle, Bugo, Morgan e Fausto Rossi. Tra gli artisti stranieri cito Beatles, Bowie, Blondie, Alice Cooper, Mike Patton e Camel - per stringere - e non rinnego mai la mia prima passione per l'hard rock e il metal che adesso sta suonando mio figlio, inseparabile dalla chitarra ormai!
Mi sono iscritto a questo festival perché ho visto serietà e professionalità nell'organizzazione e perché si svolge a Rimini che adoro, è la prima volta che una mia canzone viene eseguita da un'orchestra e sono certo sarà un'emozione indimenticabile."
Giorgia Montevecchi
"Mi chiamo Giorgia Montevecchi, ho 16 anni e vivo a Faenza.
In finale al Festival di Rimini interpreterò “Un giorno insieme a te”, brano scritto da Massimo Burzi.
Il canto è tutto per me. Ho iniziato a cantare quando avevo circa 4 anni, con “Montagne Verdi” di Marcella Bella, che la mamma mi cantava come ninna nanna. Per questo motivo mi piace dire che la musica "cresce" con me ed è di famiglia; infatti la mia prozia, Pia Tassinari, è stata una bravissima soprano negli anni ’30. Anche la mia maestra di canto che mi segue da sei anni, Natascia Placci, è una cantante lirica.
Ho studiato pianoforte per circa cinque anni, al quale ho sostituito il violino che suono ormai da sei anni, strumento che sento più mio, presso l’Ensemble della Scuola Sarti con il maestro Paolo Zinzani.
In futuro sogno di poter diventare una logopedista! Essere una cantante professionista mi darebbe tanta gioia e grandi soddisfazioni, ma serve sempre un piano B!
Adoro cantare i grandi brani della musica italiana e rendere mie le canzoni di cantautori come Battisti, Cocciante, Lucio Dalla.. Oltre ai cantanti inglesi, come Adele, ultimamente ho scoperto un forte interesse verso le canzoni francesi.
Sono venuta a conoscenza di questo festival attraverso l'organizzatore, e mi hanno subito colpito essere accompagnati dall'orchestra dal vivo e il cantare canzoni inedite composte da autori anch’essi partecipanti al festival."
categoria Interpreti
Raffaele Ciniero
categoria Autori
"Mi chiamo Raffaele Ciniero ho 30 anni e sono nato a Taranto il 2/9/1988, all'età di 2 anni, con la mia famiglia, mi sono trasferito a Matera. Sono finalista al Festival di Rimini con la mia canzone “Come gli eroi” che verrà interpretata da Eva Capomagi.
Sin da piccolo la mia passione più grande è sempre stata la musica, infatti scrivo la mia prima canzone a 15 anni dopo aver iniziato a prendere lezioni di chitarra.
All'età di 19 anni decido di trasferirmi a Milano per iscrivermi all'accademia di musica (M.A.S.) conseguendo il diploma tre anni dopo.
Durante questo percorso, oltre a conseguire il diploma come autore presso il C.E.T. di Mogol, formo un duo dal nome "MC SOUND" riuscendo a vincere nel 2012 il festival show come nuove proposte.
Continuo a vivere a Milano fino al 2014 per poi decidere di ritornare a Matera e aprire un'associazione culturale dove, ancora oggi organizziamo eventi e svolgiamo lezioni di danza e di musica , contemporaneamente continuo a scrivere canzoni e a portare la mia musica in giro per l'Italia.
Come dicevo la mia prima canzone l'ho scritta a 15 anni. Il titolo era "Eccomi qua" e parlava di una ragazza che all'epoca mi piaceva molto. Se penso oggi alle parole di quella canzone mi viene da sorridere perché rivedo un ragazzino ancora ingenuo che guarda tutto ciò che ha intorno con tanta innocenza senza quella consapevolezza che ho acquisito con il passare degli anni.
Non dimenticherò mai la gioia e la sensazione di libertà che provai quando finii di scrivere la mia prima canzone…. ero felicissimo, ma non ero ancora cosciente delle emozioni che quella chitarra, quel foglio e quella penna mi stessero regalando. Da quel momento ho continuato a scrivere ma la consapevolezza di voler vivere di musica l'ho avuta a 18 anni perché mi resi sempre più conto che ogni volta che scrivevo una canzone io stavo bene, mi sentivo rinascere e fortunatamente queste sensazioni le vivo ancora oggi.
Sono tanti gli autori che stimo e mi è impossibile scegliere chi preferisco però se oggi dovessi pensare al più grande autore Italiano, il primo nome che mi viene in mente è Mogol.
A iscrivermi al Festival di Rimini mi ha spinto la voglia di far ascoltare la mia Musica, il desiderio di dare un palco alle mie canzoni, la necessità di sentirmi vivo."
Fernanda Pollini
categoria Interpreti
"Sono Fernanda Pollini, ho 19 anni e vivo Borghi, un piccolo comune in provincia di Forlì-Cesena. Alla finale del Festival di Rimini canterò “Amore addio”, un bellissimo brano scritto da Mattia Guerra.
Nella vita studio Scienze Biologiche all’università di Ancona, ma ciò che riempie le mie giornate nel vero senso della parola è la musica. Mi avvicinai ad essa da piccolissima tramite lo studio del pianoforte, che però abbandonai all’età di dieci anni. Decisi dunque, quasi per gioco, di dedicarmi principalmente al canto, iniziando a prendere lezioni in una scuola privata e ad esibirmi in pubblico in occasione di spettacoli, festival e concorsi. Quattro anni fa mi iscrissi in una nuova scuola di canto che insegna una tecnica vocale moderna, e che mi permette di dare regolarmente esami a livello professionale.
Cantare con dei musicisti dal vivo è la cosa che amo fare di più in assoluto, mi dà la possibilità di esprimere al meglio ciò che provo quando canto, e trovo vera soddisfazione e divertimento in queste occasioni. Ho avuto varie formazioni che andavano dal rock anni 70/80 alla musica cantautorale italiana e straniera, dal blues suonato in acustico al pop suonato con una band di otto elementi dove sono attualmente. E’ proprio grazie a queste esperienze che ho capito che il canto per me è molto più di una semplice passione; è mettersi in gioco, è dedizione.
Poco tempo fa ho partecipato ad un concorso di canto di livello internazionale a Belgrado; di lì ho iniziato a prendere seriamente in considerazione il fatto di poter diventare una cantante professionista, unendo in tal modo il canto al viaggio, e quindi alla scoperta di nuovi paesi, nuove culture e nuove persone.
Gli artisti che amo ascoltare e da cui prendo ispirazione sono tantissimi, ma quelli che amo particolarmente sono: Stevie Wonder, George Benson, Joss Stone, Sergio Cammariere; in quanto alla bellezza dei testi penso immediatamente a Niccolò Fabi e Fabio Concato. Perciò i generi che preferisco cantare sono sicuramente il jazz e la black music in genere, che cerco sempre di far emergere in ogni mia esibizione.
Ho scelto di partecipare a questo Festival in quanto ha un format completamente innovativo; dà una grande opportunità agli autori di farsi conoscere a livello nazionale, e ai cantanti di mettersi in discussione interpretando dei brani inediti scritti dagli autori finalisti. Inoltre per me, essere accompagnata da un’orchestra classica è il coronamento di un sogno, tanto più se ciò avviene nella splendida cornice del Teatro Galli di Rimini."
Nicholas Belli
categoria Autori
"Sono Nicholas Belli, ho 34 anni, sono nato a Milano ma da parecchio tempo vivo a San Prospero nella provincia di Modena. Sono finalista al Festival di Rimini nella sezione Autori con la canzone “Jolly Roger” che verrà eseguita da Alessia Gismondi.
Mi sento spesso definire “creativo” e, da sempre, tendo verso tutto ciò che implica un’inventiva artistica. Oltre a scrivere canzoni e ad ascoltare musica di qualsiasi tipo, provo parecchio piacere a disegnare, soprattutto fumetti, adoro il cinema e per parecchio tempo della mia vita mi sono divertito a recitare con alcune compagnie teatrali. Credo nel talento, forse l’unica ricchezza che non può essere rubata; nell’autocritica, il motore che muove la crescita continua; nell’umorismo, la difesa che protegge serenità ed equilibrio.
Non ricordo esattamente se fu proprio la prima, ma sicuramente tra le prime ci fu Luca il sanguinario, una canzone di puro spirito goliardico. Da adolescente passavo quasi tutte le vacanze estive a Bardi, il paese dei miei nonni, insieme a mio cugino Luca, appunto, e al nostro amico Michael. Probabilmente ispirato dal castello che domina il paese scrissi questa canzone dal tema medievale di cui noi eravamo gli spietati protagonisti.
Credo che una fiducia più nitida sia cresciuta da quando ho iniziato a pubblicare su YouTube dei video nei quali canto e suono alcune mie canzoni. Da lì sono arrivati i primi feedback positivi e, con molto piacere, anche le prime richieste di amici che mi chiedevano di suonare quelle canzoni quando portavo con me la chitarra.
Sicuramente la musica di Fabrizio De André è stata la scoperta musicale che più mi ha travolto. Nonostante io non sia una persona di facili entusiasmi, l'aver imparato a scovare la poesia anche nelle situazioni più desolanti e nei personaggi più meschini è stato illuminante, commovente e consolatorio. Per questo motivo non ho desiderato imparare da lui solo il lucido e toccante modo di scrivere ma anche la sua particolare visione dell'universo.
Sono stato spinto a partecipare al Festival di Rimini soprattutto perché offriva la possibilità di farlo come autore e di ricevere il parere di figure diverse che toccano i più vari aspetti della creazione musicale."
Rachele Romani
"Sono Rachele Romani, in arte Malaga, ho 19 anni, sono nata e cresciuta a Rimini. In finale al Festival di Rimini canterò ‘Parliamo ancora’ di Luca Cremonini.
Amo la musica, in tutte le sue forme, mi piace sperimentare diversi generi e insieme a quattro amici sto dando forma ad un progetto: una voce, un contrabbasso, una chitarra, un clarinetto/sax ed una batteria, per potere fare musica dal vivo. Siamo alle prime armi, ma ci crediamo molto.
Non riesco a contare sulle dita di due mani tutti gli artisti che fanno parte dei miei ascolti frequenti e che hanno in qualche modo influenzato la mia identità: Amy Winehouse, Nina Simone, David Bowie, ZAZ, Calcutta, Canova, Salmo, Nada, Queen, Imagine Dragons, ovviamente i grandi cantautori italiani e tanti altri. In ogni caso i miei ascolti variano in base a come mi sento, per questo non mi stupisco se per un certo periodo ascolto solo Tenco e subito dopo passo a Dua Lipa.
Non penso ci sia stato un momento preciso in cui ho capito che cantare è per me più di una passione, in generale ogni volta che ascolto o interpreto un brano sento di appartenere a un'altra realtà, una realtà diversa che sicuramente mi sta più comoda.
Ogni volta che ho l'occasione di confrontarmi con altri musicisti capisco che ho tanto da imparare e che ho voglia di crescere, in particolare l'esperienza al C.E.T. di Mogol mi ha fatto capire che ciò che voglio fare nella vita è interpretare, scrivere, comunicare.
Anche le Clinics della Berkley sono state una bellissima esperienza, hanno proprio confermato il fatto che del fare musica mi piace la condivisione, quel feeling che inevitabilmente nasce anche tra persone che si sono conosciute da poco e si ritrovano a suonare insieme.
Sono molto felice e orgogliosa di partecipare al Festival di Rimini, sicuramente perché è il primo Festival della mia città ed è al Teatro Galli, poi perché c’è l’orchestra e credo che l’accompagnamento dal vivo e la presenza del coro siano caratteristiche che lo rendono veramente unico. Ultimo, ma non di importanza, perché un artista mi ha ‘prestato’ un suo brano inedito e dato la possibilità di darne la mia interpretazione. Farò del mio meglio."
categoria Interpreti
Silvia Palazzini
categoria Autori
"Sono Silvia Palazzini, ho 23 anni e vengo da Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena). Frequento il corso di laurea magistrale in Marketing e Comunicazione per le Aziende all'Università di Urbino. Oltre ad essere una studentessa universitaria, studio canto, chitarra e pianoforte.
Al Festival di Rimini sono in finale in entrambe le sezioni. La mia canzone "Le mie piccole cose" verrà interpretata da Giulia Toschi.
Ho iniziato a scrivere alcune bozze di testi a 12 anni, ma non sono mai arrivata ad un punto in cui potevo considerarmi soddisfatta dei miei lavori, e quindi spesso lasciavo testi incompleti. La canzone che presenterò al Festival di Rimini 'Le mie piccole cose', e la canzone 'Se Cadi' sono le prime canzoni che ho scritto e completato, entrambe nello stesso momento. Ho scritto queste due canzoni in un periodo triste e negativo della mia vita, durante il quale una persona molto importante per me ha avuto un problema di salute. Questa situazione mi ha spinto a far emergere le mie debolezze e riflessioni, raccogliendole dentro ad alcuni fogli di carta da cui poi sono nati i testi.
Non ho mai pensato di avere un'attitudine nello scrivere canzoni. Dal mio punto di vista, si scrivono canzoni quando si avverte il bisogno di dire e comunicare qualcosa. Quando scrivo un testo, sento che sto condividendo con altre persone una piccola parte intima di me stessa, cose che a volte si hanno anche paura di mostrare, e forse è per questo motivo che mi considero una persona molto 'perfezionista' e cambio e ricambio parti dei miei testi fino a quando non sento che rispecchiano perfettamente le mie aspettative.
Ci sono tantissimi autori italiani che per me sono una vera e propria fonte di ispirazione, ma quelli che più ammiro sono Mogol, Niccolò Fabi e Giuliano Sangiorgi. Tra gli autori internazionali, quello che occupa un posto speciale nel mio cuore è Johnny Cash.
Ho scelto di partecipare al Festival di Rimini perchè si tratta di una manifestazione ben organizzata nei minimi dettagli, che dedica uno spazio molto importante e ampio agli autori e alle loro creazioni. Inoltre, i brani verranno eseguiti da un'orchestra per rendere al meglio l'essenza di ogni canzone."
Eleonora Zanotti
"Mi chiamo Eleonora Zanotti, ho 21 anni e sono di Rimini, città in cui sono cresciuta.
Alla finale del Festival di Rimini canterò la canzone "Da casa mia al cielo" scritta da Andrea Quadrelli.
La musica è sempre stata mia compagna, anche se ho iniziato a cantare a 16 anni.
Inizialmente prendevo solo lezioni di canto poi, dopo qualche anno, ho iniziato a cantare nei locali con il mio primo gruppo, con il quale suonavo cover funk/rock. Ora è tutto diverso, ho avuto diversi gruppi e ho sperimentato molti generi; sicuramente il genere che sento più mio è il pop/soul, e proprio nel momento in cui il cantare nei locali mi è cominciato “a star stretto”, ho capito che cantare per me è una passione che va oltre il passatempo e i momenti trascorsi in amicizia.
La musica che sono più portata ad ascoltare, soprattutto in questo periodo della mia vita, è la canzone cantautoriale italiana.
Passo da Lucio Dalla a Daniele Silvestri e tanti altri, anche se preferisco cantare cover di Carmen Consoli, Levante o Simona Molinari. A livello internazionale sono molto legata a cantanti come Amy Winehouse, Lorde, Sia e a gruppi come gli Arctic Monkeys.
Sto cercando di intraprendere la strada della musica non per un particolare evento che mi sia capitato, ma semplicemente perché un giorno ho iniziato a scrivere e a canticchiare delle parole che mi piacevano, che vorrei col tempo far sentire a tutti e veicolare con la mia voce.
Ho deciso di partecipare al festival perché mi piace e voglio mettermi in gioco in un format diverso dai soliti concorsi canori, e sono molto onorata di poter cantare nel teatro più bello della mia città."